• Accedi Registra

    Ricevi

    Ritira i premi

    Comunità

    Come funziona

    Interested in getting rewards for free?
    $5 for every new user with code: EARNWEB5
    Register in browser or download mobile app to redeem your bonus:
    Register Download
    Earnweb QR

    PUBG RECENSIONE

    PlayerUnknown's Battlegrounds si pone senz'altro come uno dei più interessanti fenomeni degli ultimi anni. Parliamo infatti di una produzione partita quasi dal nulla, costruita attorno a un'idea semplice ma terribilmente affascinante: un'enorme isola e cento giocatori proiettati su di essa, con l'unico obiettivo di combattersi per decretare alla fine un unico vincitore. Dal punto di vista squisitamente tecnico, il progetto si è mosso per tantissimo tempo fra alti e bassi, soffrendo di svariate problematiche ma riuscendo in ogni caso a conquistare il favore del grande pubblico, assolutamente coinvolto da quelle meccaniche così banali eppure così efficaci. PUBG Mobile: la recensione I match di PUBG sono una livella, per dirla alla Antonio De Curtis: si parte senza nulla addosso (letteralmente: durante le prime partite non potrete permettervi neanche dei vestiti, sbloccabili aprendo le tradizionali casse premio grazie alla valuta conquistata sul campo), paracadutandosi da un cargo, e si atterra in una zona della mappa più o meno ricca di strutture ed edifici. Al loro interno è possibile trovare armi, vestiti, corazzature, kit medici, munizioni e accessori, questi ultimi fondamentali per modificare l'equipaggiamento a propria disposizione e aumentare la varietà di un arsenale che in assoluto non vanta numeri da capogiro. PUBG Mobile: la recensione Serve insomma un po' di fortuna per trovare gli oggetti giusti e un po' di scaltrezza per appropriarsene rapidamente, dopodiché si potrà procedere allo scontro, individuando gli altri novantanove partecipanti e provando a eliminarli in frenetici scontri frontali oppure di soppiatto, prendendoli alle spalle. Col passare del tempo l'area giocabile della mappa verrà ristretta, al fine di costringere anche gli utenti più restii (nonché gli immancabili "camperoni") a dover convergere in un punto dello scenario, rendendo molto più frequenti gli incontri e accelerando in tal modo la chiusura del match. Restare fuori dalla zona "valida", infatti, si tradurrà in una progressiva ma inesorabile perdita di energia vitale: nel caso meglio darsi una mossa, magari trovando un qualche veicolo con cui potersi spostare più rapidamente! Altri Video La resa dei conti Come detto, il grande punto di forza di PlayerUnknown's Battlegrounds sta nella sua capacità di coinvolgere in pochi minuti, consentendo a qualsiasi giocatore di fare la differenza una volta proiettato sul campo di battaglia; il tutto nell'ottica di tre differenti modalità: deathmatch, in coppia con un altro utente o all'interno di una squadra formata da quattro persone, attivando eventualmente la chat vocale tramite il microfono del telefono o del tablet. Ebbene, PUBG Mobile non si discosta in alcun modo da tale formula, mantenendo intatta la struttura messa a punto da Bluehole e ottimizzandola al meglio per i dispositivi iOS e Android. Dopo aver lanciato il gioco su iPhone X, il sistema regola automaticamente la grafica sul preset "HD" e il frame rate su "high", entrambi i valori massimi disponibili (il preset Ultra HD non è infatti ancora stato implementato); dopodiché, una volta all'interno della mappa, questi elementi garantiscono un gameplay insospettabilmente fluido e convincente, anche nelle situazioni più concitate. PUBG Mobile: la recensione L'impatto visivo appare modesto non appena ci si lancia dal cargo, visto che dalla distanza gli asset vengono renderizzati a bassa risoluzione e con notevoli effetti di pop-up. Una volta aperto il paracadute, però, la situazione cambia e la qualità generale aumenta in modo significativo, proponendoci strutture poligonali certamente meno complesse rispetto a quanto visto su PC e Xbox One (e allo stesso modo un'effettistica molto più terra-terra, anche e soprattutto per quanto concerne il sistema di illuminazione, fissato peraltro su di un unico momento della giornata), ma al tempo stesso texture nitide e un ambiente che non richiede ulteriori caricamenti, nonostante la propria vastità. Che ci si muova a piedi o a bordo di veicoli, non fa differenza: il frame rate regge e con esso i controlli touch, che possono contare su di un layout davvero ben organizzato, con alcune finezze apprezzabili. PUBG Mobile: la recensione In primo luogo lo stick analogico virtuale, che rimane fisso alla sinistra dello schermo ma che in realtà obbedisce ai nostri input ovunque si metta il dito, ponendosi di fatto come una soluzione riposizionabile, reattiva e precisa, che non fa mai cilecca e consente anche di bloccare comodamente la corsa in due modi differenti. Questa trovata del doppio comando riguarda anche il fuoco, con icone sia a destra che a sinistra per poter cogliere l'attimo, mentre una serie di ulteriori icone consentono di saltare, accovacciarsi, stendersi a terra, utilizzare l'iron sight, aprire la mappa, cambiare l'arma equipaggiata, ricaricarla, utilizzare eventuali granate e accedere all'inventario, magari per utilizzare un kit medico o una bibita energetica. Contestualmente alla presenza di oggetti da raccogliere si apre una piccola finestra con la possibilità di prendere automaticamente determinate cose e lasciare decidere a noi per il resto: una soluzione certamente ispirata a quanto di meglio altri titoli mobile abbiano finora saputo offrire. PUBG Mobile: la recensione Quando poi si arriva al dunque, ovverosia allo scontro a fuoco, PUBG Mobile funziona: la mira è precisa, l'efficacia cambia a seconda dell'arma equipaggiata e la quantità di energia vitale disponibile consente di concedersi un errore, senza far pesare eccessivamente la latenza sulle nostre performance: non ci è mai capitato di morire "in ritardo", magari dopo esserci messi al riparo, come invece solitamente accade nel multiplayer di alcuni celebri sparatutto su PC e console. Certo, non parliamo di un gunplay allo stato dell'arte, sia chiaro: il feeling è scarso, le sensazioni di impatto pressoché nulle e gli appostamenti alla fine dei conti vanno un po' a fantasia, il tutto condito dalla mancanza di un'opzione che attivi il fuoco automatico quando un avversario è nel mirino, feature quest'ultima che renderebbe l'azione sicuramente più dinamica e avvincente. Quello che però conta è che tutti questi fattori messi insieme producono un risultato netto, che non possiamo che giudicare sorprende

    20 giugno 2019 10:24 3272
    0

    Wow ottimo commento,non mi aspettavo tutto questo

    25 giugno 2019 23:22 3272
    0

    Per commentare, devi essere loggato!

    Accedi