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    FrancescoMF, 12 dicembre 2017 15:44

    My Hero Academia: Battle for All

    Scritto e disegnato da Kōhei Horikoshi, Boku no Hero Academia, meglio noto come My Hero Academia, è già diventato uno dei manga più letti e seguiti del momento. Finito Naruto e ora che anche Bleach si è avviato verso la sua naturale conclusione, a One Piece serviva proprio un nuovo compagno d'armi e i lettori di Weekly Shonen Jump hanno quasi subito trovato in My Hero Academia il fumetto d'azione in grado di reggere sulle proprie spalle quella difficile eredità. Insomma, il fatto che Bandai Namco abbia deciso di sviluppare un videogioco per farlo uscire nello stesso periodo in cui va in onda la serie animata non dovrebbe stupire nessuno. Come se non bastasse, la serie di Horikoshi si è subito rivelata qualcosa di speciale per tanti motivi diversi, a cominciare dal fatto che il suo autore, un fan sfegatato dei comics americani, sembra prestare molta attenzione ai feedback dei lettori, correggendo il tiro e interagendo spesso con loro. Aggiungeremmo che ormai è raro imbattersi in un protagonista come Izuku Midoriya, un adolescente completamente diverso da quelli cui ci hanno abituato i cliché dei fumetti nipponici...

    I protagonisti dei manga d'azione di solito sono personaggi introversi e problematici: devono rispecchiare l'adolescente giapponese medio e, al contempo, risultare buffi e simpatici, dimostrandogli che il destino ha in serbo grandi sorprese anche per loro.

    Izuku Midoriya, detto Deku, in un certo senso capovolge completamente lo stereotipo: è un normalissimo liceale, socievole e impacciato con l'altro sesso, in un mondo in cui la stragrande maggioranza degli esseri umani possiede dei super poteri, chiamati "quirk" o "unicità". Izuku è un'anomalia, un vero e proprio outsider, eppure crede fermamente di poter fare la differenza quantomeno col suo cervello: grande fan dei supereroi che hanno messo al servizio della legge i loro poteri, prende appunti su di loro e studia attentamente ogni malvagio. Il suo sogno è entrare comunque alla Yūei, una prestigiosa scuola per giovani supereroi; quello che sembrerebbe un desiderio irrealizzabile diventa realtà quando Izuku dimostra involontariamente tutto il suo coraggio proprio al suo idolo, il fortissimo supereroe All Might: quest'ultimo, infatti, decide di premiare il giovane conferendogli i suoi stessi poteri, e da quel momento per Izuku comincia una nuova vita fatta di improbabili lezioni scolastiche, scontri ai limiti dell'impossibile e nemici che vogliono fare la pelle a lui e ai suoi compagni di accademia. Considerando che Izuku non può neppure usare i suoi poteri senza finire ogni volta in ospedale, capirete che My Hero Academia offre una premessa decisamente originale a una serie d'azione che ha già saputo conquistare tanti fan grazie a un intreccio avvincente e a personaggi davvero bizzarri. Nonostante ciò, si tratta comunque di un manga shonen, e questo si traduce in frequenti botte da orbi: era scontato, insomma, che un eventuale adattamento videoludico poteva essere soltanto un picchiaduro. Nella fattispecie, Bandai Namco sembrerebbe proprio essersi ispirata all'arco narrativo del Festival Sportivo, durante il quale i vari studenti della Yūei hanno dovuto scontrarsi in una specie di torneo. Be', qualche cliché in fondo c'è anche qui...

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