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    Batckas, 22 settembre 2018 09:18

    Alan Wake’s American Nightmare, non il seguito che avremmo voluto

    Di nuovo nell’incubo, nell’oscurità, alle prese con le creazioni partorite dalla mente di Alan, nel secondo capitolo di un gioco che ci ha portato a spasso tra le pagine di un manoscritto le cui parole diventavano una amara e poco consolante realtà.
    La delusione nel vedere un validissimo gioco, un accenno di trama, ma nessuna traccia della profondità del primo capitolo.

    Alan Wake’s American Nightmare riprende le vicende del primo capitolo, sviluppato da Remedy Entertainment e distribuito esclusivamente attraverso digital delivery su Xbox Live per Xbox 360 e su Steam per PC, il videogioco ci fa impersonare nuovamente Alan Wake nel tentativo di opporsi all’entità oscura che rende mortalmente reali gli scritti del protagonista.

    Nel primo capitolo il giocatore era condotto attraverso una narrazione fitta, avvolgente e soffocante tanto che poteva sentirsi schiacciato tra le stesse lettere del romanzo di cui vedeva nascere le mostruosità in un continuo cercare di salvarsi da un nemico che non lasciava nessuna via di fuga.

    In questo “nuovo” capitolo, ahimè, ciò che ha reso unico il primo è lasciato alle spalle per dare spazio a quello che, alla fine, sembra soltanto un DLC, una modalità diversa dalla principale che si concentra sulle fasi action più che sulla narrazione che, benché presente, è frivola, poco coinvolgente, e si intuisce essere presente solo per non astrarre Alan Wake dal suo naturale habitat. La poca trama lascia spazio a numerosissimi nemici che aumentano esponenzialmente il livello di sfida senza, però, a livelli di difficoltà medio-bassi, rendere il gioco eccessivamente ostico.

    La presenza di Mr. Graffio, la controparte di Alan che vive nel mondo vero mentre lui è bloccato nella realtà, è decentemente strutturata anche se la recitazione è marcata al punto di farla sentire irreale, nonostante questo però, rende quella sensazione di sgomento da parte del protagonista che vede un sé diverso da sé condurre la sua vita. Mr. Graffio, al contrario di Alan, è dedito a qualsiasi propenso malvagio e continuamente, attraverso registrazioni trasmesse dalle televisioni nel gioco, rinfaccerà ad Alan la sua condizione. 

    Insomma, Alan Wake’s American Nightmare è un buon TPS con le dinamiche care ad Alan Wake con la necessità di sfruttare la luce a proprio vantaggio. Il suo punto di forza è la modalità di sopravvivenza contro ondate sempre più aggressive e numerose di nemici, eliminandoli, si ottengono punti per sbloccare nuovo equipaggiamento e così via.

    Tirando le somme, un gioco divertente ma che delude chiunque si aspettasse un secondo capitolo della storia di Alan.
    Alcune voci di corridoio sostengono che Remedy stia lavorando ad un nuovo progetto che coinvolga Alan che, ultimamente, lo abbiamo visto soltanto come Easter Egg nel videogioco Quantum Break degli stessi sviluppatori.

    Restiamo in attesa per il ritorno dello scrittore che, come chiunque abbia nel sangue la vena artistica per dedicarsi alla parola, è prigioniero di se stesso e della propria arte.  

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    Commenti

    Il primo alan wake era un piccolo capolavoro, il secondo un po' meh

    22 settembre 2018 17:17
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